















Sono una disegnatrice torinese di 27 anni. Lavoro soprattutto come fumettista e illustratrice per diversi studi pubblicitari.
Fin da bambina ho sempre amato moltissimo disegnare; ero solita pasticciare quantità immense di fogli di carta, nel retro della stamperia dei miei genitori (quindi la carta non mi è mai mancata!),
anche se poi ho seguito studi scientifici mettendo da parte il disegno.
Mentre frequentavo l’Università di Farmacia ho iniziato a seguire un piccolo corso di fumetti e una volta ripresa la matita in mano, non ne ho più potuto fare a meno.
Eh sì, “Di Francia” è il mio vero cognome: devi sapere che ho lontane (anzi lontanissime) origini francesi, risalenti alla fine del 1200, quando un mio antenato d’oltralpe emigrò nel Napoletano sotto il regno di Carlo D’Angiò.










Ricominciando a leggerli, si è ravvivata in me la mia grande passione per il disegno e pur non avendo alle spalle studi artistici, sono riuscita a riacquistare velocemente confidenza con la matita.
Nel frattempo apriva a Torino la Scuola Internazionale di Comics e questo mi ha spinta a lasciare definitivamente la mia carriera universitaria.

















In quel periodo avevo disegnato una storia breve per una rivista universitaria (il “Traspiratore”),
così, durante una lezione, ho mostrato le tavole a Chiaverotti.
Lui era alla ricerca di una disegnatrice per una sua storia a fumetti pensata per l’associazione culturale Arci di Torino.
E’ stato così che mi ha proposto una collaborazione a cui ne è seguita presto una seconda.
Che cosa si può dire di Claudio? Lo conoscevo di fama ed è stata una grande emozione poter lavorare con un professionista del suo livello.
Posso dire che fin dal primo momento mi sono sentita a mio agio e che è stata un’esperienza
bella e formativa, ancora oggi continuiamo a tenerci in contatto.







Nel 2010 poi ho disegnato un’illustrazione per il volume « Bacon – Chicago 1936 » dell’amico Marco Natale, autore pubblicato in Francia e Italia da Pavesio Editore.














Per ora mi è capitato di “dedicare” solo in Italia, in occasione del “Salone del libro” e a “Torino Comics”; ma io adoro i festival francesi (da cinque anni non mi perdo un Angoulême) e spero davvero di “dedicare” presto anche in Francia!













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